Andrea Mezzetti


L'organizzazione sanitaria nei campi profughi Sahrawi


INDICE

  1. Premessa
  2. Introduzione
  3. Metodologia dell'indagine
  4. Il contesto:
    • geografia
    • popolazione
    • sistema sociale
  5. La storia:
    • dalle origini fino al 1975
    • dal 1975 ad oggi
  6. La sanità:
    • struttura organizzativa
    • i comitati di salute
    • i dispensari
    • gli ospedali provinciali
    • gli ospedali nazionali
    • il Ministero della Sanità
    • la formazione infermieristica
    • la medicina tradizionale
    • epilogo
  7. Conclusioni
  8. Bibliografia


UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BOLOGNA Scuola Diretta a Fini Speciali per Dirigenti e Docenti di Scienze Infermieristiche Anno Accademico 1993 - 94 Relatore: Prof. Sebastiano Porcu

1. PREMESSA

L'assistenza infermieristica è un fenomeno universale, ma le espressioni, i processi ed i modelli variano in base alle culture; i comportamenti, gli obiettivi ed i compiti di assistenza variano con la struttura sociale e con i valori specifici delle persone nelle diverse culture (1).
Se si accettano questi assunti come base, il riferimento per l'infermiere diviene non solo "l'uomo", ma "l'uomo nel suo contesto". Stiamo assistendo ad una "esportazione" della cultura sanitaria anglo-europea secondo l'approccio diffusionista che sempre più sovverte i sistemi sanitari del terzo mondo sviluppatesi nel corso dei secoli su valori e culture autoctone. L'infermiere, a mio avviso, dovrebbe rivedere il proprio ruolo alla luce della complessità mondiale che sta sempre più aumentando. Assistere l'uomo, oggi, per noi occidentali può aver assunto aspetti parziali, è necessario prendere atto dell'esistenza del "diverso" e trovare, quindi, modelli di assistenza infermieristica capaci di plasmarsi sui contesti specifici per ritrovare l'assistenza olistica. La scelta di questa tesi vuole essere quasi una provocazione nel dibattito che la professione infermieristica sta affrontando da oltre dieci anni sulla propria collocazione tra le discipline scientifiche. Aldilà della rigida presa di posizione su questo argomento, ho creduto che potesse essere utile alla crescita personale, professionale e della categoria fare un'indagine, sia pure soltanto descrittiva, di ambienti diversi, dove l'infermiere ha molto su cui riflettere.
La scelta dei campi profughi sahrawi non è casuale. Ho valutato la possibilità di fare questa indagine in precedenti incontri ed ho creduto che nonostante la complessità delle condizioni di vita e della situazione politica in cui si trovano i sahrawi, questa società sarebbe stata adatta a questa tesi; la struttura sociale, i valori, e la cultura di questo popolo è diversa dalla nostra, ma non così distante come lo sarebbero state altre società dell'Africa centrale o del sud-America.
Probabilmente i sahrawi si collocano a metà tra la "cultura occidentale" e la "cultura diversa". Infatti, i sahrawi, nonostante seguano le linee generali della cultura araba, hanno una formazione del personale sanitario simile alla nostra, presentano un'impostazione dell'organizzazione basata su differenti livelli d'intervento, attivano la prevenzione.
Affrontare questa realtà è stato molto difficile e, come sarà spiegato più avanti, non sono stati raggiunti tutti gli obiettivi prefissi; affrontare un contesto completamente sconosciuto sarebbe stato ancora più difficile senza gli strumenti della ricerca etnografica e dell'etnonursing; per questo è necessario estendere e diffondere queste discipline ancora relegate in secondo piano. L'aspetto che ho preso in considerazione, l'organizzazione sanitaria, non può essere scissa dal contesto e quindi saranno presentati brevi tratti di geografia e di storia di questo popolo.


Capìtolo pròssimo: Introduzione,
Land and people,
Western Sahara Homepage