Associazione nazionale di solidarietà con il popolo sahrawi
ANSPS

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COMUNICATO STAMPA

FERMARE LA REPRESSIONE CONTRO IL POPOLO SAHRAWI

 

Roma, 21 novembre 2001

L'Associazione nazionale di solidarietà con il popolo sahrawi (ANSPS) deplora l'ondata di violenza che si è scatenata sugli abitanti sahrawi della città di Smara nei territori del Sahara Occidentale occupati dal Marocco. Dopo le violenze, la repressione continua con le prigioni e le torture.

Le forze dell'ordine marocchine si sono scagliate con inaudita violenza sabato 17 novembre contro i civili sahrawi mentre effettuavano un sit in di protesta perché le autorità non solo non mantengono le promesse di miglioramento di vita nei territori occupati ma li sottopongono ad uno stato d'assedio permanente. Un numero elevato di persone sono state ferite, arrestate in modo arbitrario, detenute senza garanzie e interrogate sotto tortura. Le abitazioni degli altri civili sahrawi sono state assaltate con la forza e i loro abitanti picchiati dalle forze di sicurezza marocchine.

Tale violenza segue altre violenze scatenate dalle forze dell'ordine in occasione delle proteste della popolazione sahrawi contro la visita del re Mohammed VI nei territori occupati a partire dal 1° novembre e contro la progettata visita nella città santa di Smara. A seguito della sollevazione popolare la visita a Smara è stata poi annullata per "motivi tecnici".

A seguito di tale repressione numerosissime persone sono ancora in carcere, e si ignorano le loro condizioni di detenzione. La città rimane inaccessibile. Del resto è di pochi giorni fa la proibizione imposta a Danielle Mitterrand, presidente della Fondazione France Liberté di viaggiare nei territori occupati. Tutto indica che le autorità marocchine non vogliono la presenza di osservatori indipendenti nei territori occupati del Sahara Occidentale.

L'ANSPS protesta fermamente contro la violenza e la repressione di cui è vittima il popolo sahrawi, e chiede l'immediato rilascio delle persone incarcerate e la fine della repressione.

L'ANSPS invita i parlamenti nazionali, il parlamento europeo, l'Unione Europea, L'Organizzazione dell'Unità Africana a prendere posizione su questi avvenimenti.

Lamenta inoltre ancora una volta la passività della Missione delle Nazioni Unite nel Sahara Occidentale (MINURSO) di fronte alla politica delle autorità marocchine. A questo proposito l'ANSPS non può che invitare il segretario generale dell'Onu Kofi Annan a mettere un termine a tutte le manovre dilatorie che hanno finora impedito l'attuazione del piano di pace dell'Onu in vista della tenuta di un referendum di autodeterminazione del popolo sahrawi.

E' evidente che tale ritardo ha gravissime conseguenze: lascia la libertà più assoluta all'occupante illegale del Sahara Occidentale di scatenare la propria sanguinosissima repressione, costringe una parte del popolo sahrawi a vivere in esilio in condizioni materiali durissime, minaccia la pace e la stabilità di una regione vicina all'Europa, contribuisce al permanere di pericolose tensioni e di violazioni gravissime dei diritti umani fondamentali.


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